Conturbanti e carichi di pulsione erotica, i grandi quadri del pittore americano Terry Rodgers ritraggono in modo disincantato l’Upper Class newyorkese colta in momenti privati, come attraverso lo sguardo dell’incauto che osserva dal buco della serratura qualcosa di cui non sarebbe autorizzato ad avere visione o conoscenza. I soggetti sono sempre giovani belli, ricchi e famosi (e molto spesso riconoscibili) ritratti con minuzia di particolari durante parties in suntuose ville o al bordo di lussuose piscine.
La particolarità è però che questi sono spesso seminudi e vengono rappresentati come colti prima o dopo un atto sessuale di gruppo o comunque una situazione che agli occhi di chi osserva risulta a tratti molto imbarazzante. Nonostante, infatti, le donne di Rodgers siano bellissime e semivestite ed i giovani aitanti e muscolosi, i loro atteggiamenti appaiono spesso goffi, i loro sguardi vacui ed un impercettibile freddezza e distacco invade tutta la scena.
Ogni opera di Rodgers cerca di dar risalto alla complessità delle relazioni umane nella società contemporanea cogliendole nel loro vuoto esistenziale. Non c’è calore e partecipazione nei loro movimenti e nelle loro interazioni ma solo indifferenza e disagio. La sensazione che pervade chi osserva queste tele squisitamente dipinte è quella di un profondo fastidio legato all’osservazione di un qualcosa a cui non si ha l’autorizzazione ad accedere. Sensazione amplificata dalla percezione della scena come qualcosa di reale, per nulla idealizzata ed edulcorata, e quindi ulteriormente sconcertante.
Terry Rodgers esporrà le sue opere in un’anteprima europea a Bruxelles, dal 14 gennaio al 27 febbraio 2010 nella Aeroplastic Contemporary di 32 rue Blanche.