Ebbene sì, lo confesso, ho amato Palma Bucarelli
Vi ho mai raccontato di quando facevo corsi di formazione alla Rizzoli Editore e mi sbatterono fuori perché insegnavo il McLuhan che consideravano comunista?
E vi ho mai detto che trent’anni dopo ho tradotto il medesimo corso in spagnolo e sono andato come volontario a Cuba ad insegnare tecniche di comunicazione, ma mi hanno sbattuto fuori perché insegnavo il McLuhan che il Partido Popular (massimo organo di potere sull’isola) considerava troppo imperialista?
Certo devo averlo già raccontato…
Eh, coniglietti miei, portate pazienza, sono un po’ come il nonno rimbambito che lasciano dire le sue minchiate a tavola, tanto…
Chissà quante risate si farebbe Palma Bucarelli, se fosse viva.
Oggi, 25 Giugno le intitoleranno il viale delle Belle Arti che porta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma che lei diresse con maestria nel dopoguerra, fino al 1975.
Alemanno taglierà il nastro ed un eccelso riconoscimento andrà ad una leggenda della nostra cultura, una donna calunniata, ostacolata, che volevano addirittura mettere sotto processo per la sua visione internazionale d’arte contemporanea e per aver udite udite! Speso 75 milioni di soldi pubblici per comprare quadri di Picasso, Mondrian, Modigliani! Lei che aveva traslocato le opere più importanti dei nostri musei a villa Borghese per non lasciarli depredare dai nazisti…
Lei che quasi perde il posto per aver osato organizzare una mostra su Burri! E un’altra su Pollock!
Una che ha portato nel mondo, Fontana, Manzoni, Caporossi, per citarne alcuni.
Chissà come se la riderebbe questa signora con la faccia bianca, i capelli neri, le mani grigie… eh sì, perché io l’ho vista solo al cinema, dopo il film quando facevano la Settimana Incom e le notizie erano tutte lì. Mi ci aveva mandato la mia professoressa di latino scandalizzata da questa parvenu senza creanza, che sempre in contatto con gli artisti chissà quante corna aveva messo al marito (non lo disse a me, ma so che lo disse). Così vidi questa signora coi capelli al vento, che arrivava all’intervista con la sua spider grigia (che poi seppi essere rossa) e seduta come una dea, parlando come se invece di essere accusata di aver speso inutilmente 75 milioni dell’epoca, stesse dicendo al maggiordomo che era scaduta la data dello yogurt e che bisognava comprarne dell’altro, spiegava che da lì a qualche anno quelle opere avrebbero raggiunto un valore venale inestimabile, ma che l’operazione lei non l’aveva fatta per danaro ma per la Cultura, ed io vidi che diceva Cultura con la “C” maiuscola e mi innamorai perdutamente di lei…
P.S.
Già che stiamo parlando del mondo capovolto e di come la sinistra diventi destra e viceserva, un ricordo va pure alla mia professoressa di latino, che sapendo il mio amore per il cinema mi mandò a vedere una scapestrata con la speranza che le immagini potessero farmi riconoscere il Bene per distinguerlo dal Male, senza sapere che qualche decennio dopo, grazie a lei io ne avrei cantato le lodi usando un mezzo che lei neppure avrebbe osato sognare…
Nel centenario della nascita di Palma Bucarelli la GNAM (Galleria d’arte moderna) le dedicata una mostra, che ne documenta l’attività a favore della promozione dell’arte contemporanea, “Palma Bucarelli – Il museo come avanguardia” – dal 25 giugno al primo novembre 2009.
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Ciao ragazzi, non riesco a trovare su cardsapp. Qual è il tuo numero di CBN?