Nella valanga di informazioni utili e futili che sommergono quotidianamente il globo, ho rischiato di perdermi una chicca. Una perla che è in circolazione addirittura da settembre, e io non ne sapevo nulla! L’oggetto in questione si chiama Di madre in figlia, è un documentario prodotto da Davide Ferrario e girato da Andrea Zambelli e lo scorso settembre, al Festival del Cinema di Toronto dove è stato presentato in anteprima mondiale, il pubblico – in piedi – si è spellato le mani per venti minuti di applausi.
Di madre in figlia racconta la storia del coro delle mondine di Novi. Le mondine, o mondariso, erano lavoratrici stagionali che, all’epoca in cui i diserbanti non erano ancora nati, avevano il compito di togliere le erbacce che infestavano le risaie. A piedi scalzi tutto il giorno nell’acqua, la schiena curva, un cappellaccio in testa per ripararsi dal sole, le mondine restavano lontane da casa per mesi e i loro letti erano giacigli di paglia. E, per sopportare la fatica e la nostalgia, cantavano.
“Se otto ore vi sembran poche provate voi a lavorar e proverete la differenza di lavorar e di comandar…”. Sono state proprio le mondine a conquistarsi, nei primi anni del secolo scorso, il diritto di lavorare otto ore e non una di più. A far mettere nero su bianco che la parola padrone aveva fatto la muffa, e che la dignità non si barattava con dodici lire.
Il documentario Di madre in figlia prende corpo da un progetto di Alberto Cottica (ex componente dei Modena City Ramblers) e dei suoi Fiamma Fumana, che hanno adottato le mondine di Novi da ben otto anni. Il percorso comune comprende un libro, uno spettacolo concerto e anche un sito web, “che ha l’intento di raccontare una storia abbattendo il confine tra autori e pubblico.
La storia è quella delle mondine. Donne straordinarie che abbiamo la fortuna di conoscere e che ci hanno insegnato molto. La loro storia è anche la nostra, e siamo consapevoli che le battaglie che portiamo avanti oggi non sono che il proseguimento di quelle delle mondine”. “Mondine 2.0 è uno spazio interattivo da cui poter avvicinarsi a questo progetto e diventare parte attiva di esso. Un’occasione per capire quanto ancora sia viva l’energia delle mondariso e per scoprire talenti, storie da raccontare e realtà da denunciare.
Questo spazio appartiene a tutti quelli che sentono che la storia delle mondine è la storia di tutti e che la strada da fare è ancora lunga”.
Sia il blog che gli spezzoni di documentario che ho avuto modo di vedere sono molto belli, commoventi, teneri e arrabbiati. E vedere le ragazze cantare in piedi una accanto all’altra in tutta la loro dignità, con i vestiti a fiorellini e i sandali aperti, i foulard colorati e le anziane voci un po’ tremolanti, tiene inchiodati allo schermo.
Di madre in figlia sarà presentato il 26 novembre al Festival di Torino.
Whoa. Grazie! Allora ti vedrò a Torino, suppongo :)
Mi piacerebbe, ma non sono proprio in zona…
Ripiegherò su qualche cinema. Speriamo di incontrarci a qualche concerto! Buon lavoro.