All’ombra della Madunina de Milàn e, per l’esattezza, a Palazzo Reale, dal 22 novembre fino al 29 marzo 2009 sarà possibile incontrare René Magritte. Beh, non proprio lui, lo avrete capito, ma la mostra “Il mistero della natura”, che vedrà esposti tempere, sculture e oltre cento dipinti del maestro belga considerato uno dei maggiori esponenti del Surrealismo.
“Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto”. Questo il pensiero di Magritte, detto anche le saboteur tranquille perché, rappresentando fedelmente la realtà attraverso il trompe l’oeil, riusciva a insinuare dubbi sul significato della realtà stessa. E a questi dubbi il maestro non tentava di dare risposte, perché il fine della sua pittura non era che quello di alludere alla natura e all’esistenza come Mistero.
“Il mistero della natura” ci racconta l’approccio di Magritte al tema in questione partendo dagli esordi futuristi fino ai dipinti più celebri, creati dagli anni ’50 in poi, tra cui “L’impero delle luci” di cui l’artista dice: ”Nell’Impero delle luci ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un cielo notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia”.
La mostra è curata da Michel Draguet, direttore generale dei Musées Royaux des Beaux Arts del Belgio, e Claudia Beltramo Ceppi in collaborazione con Charly Herscovici, presidente della Fondation René Magritte, e Paolo Vedovi. Draguet a proposito del Mistero di Magritte afferma che “non è altro che la natura in quello che essa ha di non riconducibile alla cultura. La natura è onnipresente nel suo percorso artistico”, fornisce all’artista un’infinità di temi che Magritte combina a piacere e diventa anche cornice e contenitore di ogni significato.
Ogni elemento dei dipinti di Magritte dialoga con gli altri, creando un corto circuito tra il punto di vista dell’autore e quello dello spettatore che osserva ma si sente anche osservato, tanto che le tele magrittiane sono diventate parte della nostro immaginario collettivo.
L’apertura del museo Magritte al pubblico é prevista per il 2 Giugno a Bruxelles.
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