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Confidenze al Farol: la piaga della prostituzione minorile in Brasile

di mariagiovanna 12 marzo 2009

Il documentario “Confidenze al FarolProstituzione e Sfruttamento Sessuale Minorile a Fortaleza” (di cui sopra è possibile vedere un’anteprima) di Fina Bianco e Giulia Matzè è una testimonianza toccante su quello che molte donne brasiliane, la maggior parte delle quali bambine ed adolescenti, sono costrette a subire  per poter sopravvivere. Confidenze al Farol è stato realizzato in una delle città brasiliane, Fortaleza, che possiede uno dei più alti tassi di incidenza del turismo sessuale con minori, inferiore solo a quello di Rio de Janeiro.

Molte delle ragazze intervistate rivelano come il turismo sessuale sia una delle poche via di fuga disponibili dalla miseria e dalla fame. Ragazze, e molto più spesso bambine, quindi, disposte a vendere il loro giovane corpo in cambio della speranza di un futuro. Ma soprattutto uomini, quasi sempre europei, che non si fermano neanche davanti all’innocente viso di una bambina la cui unica colpa è stata quella di nascere nel posto sbagliato.

Abbiamo vissuto dei momenti indimenticabili – racconta Giulia Matzè, una delle ragazze che ha girato il documentario – siamo riuscite a toccare una realtà crudele, dove le bambine vendono il loro corpo per un piatto di riso perché non hanno alternative possibili. Essere madre a 10 anni qui è quasi normale”. E l’eco dei fatti di cronaca giunti fino a noi, anche in questi ultimi giorni, ne sono la triste conferma.

In questo lavoro, Fina e Giulia, hanno descritto il fenomeno della prostituzione in modo diretto e sincero, a volte anche crudo. La loro ricerca si è basata sulle interviste alle volontarie dell’Associazione APROCE (Associazione Prostitute del Ceará), partner della Onlus modenese Modena Terzo Mondo in questo progetto di cooperazione. “Il frutto di queste interviste – spiega Fina Bianco – è stato la creazione di un documentario, che denuncia la situazione attuale e mette in evidenza l’intersecarsi di due miserie: quella materiale dei Paesi in Via di Sviluppo e di bambini e adolescenti asserviti a uomini dei Paesi ricchi a scopo sessuale, e quella morale, che non fa provare orrore dinanzi al fatto che gli opulenti occidentali siano i protagonisti principali della perversa realtà del turismo sessuale.”

Ritornate in Italia, Fina e Giulia stanno portando in giro questo imporante documento. Sabato 14 marzo prossimo lo proietteranno a Modena, al Teatro delle Passioni, dove sarà presente anche Suor Maria Ozania Da Silva di Goias, responsabile della casa dei migranti e del progetto ‘Diritti umani per i lavoratori delle piantagioni della canna da zucchero’.

L’associazione MTM aiuta l’APROCE finanziandola economicamente, sostenendola e collaborando nell’organizzazione della “Campagna internazionale contro il turismo sessuale e lo sfruttamento sessuale minorile”. Per avere ulteriori informaizioni si può visitare il sito di Modena Terzo Mondo www.modenaterzomondo.org

oppure quello del progetto Stop Sexual Childrens Tourism www.stopsexualtourism.org

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2 risposte a “Confidenze al Farol: la piaga della prostituzione minorile in Brasile”

  1. Marco ha detto:

    Interessante e indispensabile da far girare… bisogna far sapere in giro che mentre qui si combatte contro una moda o contro un profumo o contro una crisi economica o uno stipendio, dall’altra parte del mondo ci sono bambini che non possono scegliere di vivere e sono costretti a prostituirsi fin da piccolissimi. Diritti calpestati da occidentali che non distinguono un mohito da una scopata con una tredicenne.
    Tra l’altro il numero delle persone che partono sfruttano e tornano beati dopo la bella vacanza di sesso vigliacco sono sempre in aumento…. Andare con una prostituta o andare con un bambino sono cose molto diverse ricordatevelo!!
    Spero che in molti leggano questo testo, vedano questo documentario e facciano girare la voce.

  2. Michel ha detto:

    Ma cerca di essere serio tu riolcdio anonimo delle 20.41. Ancora a difendere quel puttaniere da 4 soldi. Squallida e meschina persona che ha trascinato l’Italia nella fogna nella quale si e8 dibattuto per tutta la vita.Levati le fette di salame che hai sugli occhi e comincia a pensare con la tua testa, non con quella di Sallusti o Belpietro o, peggio ancora, con quella della D’Urso (personaggi, questi ultimi,tutti profumatamente pagati per dire corbellerie).Poi spiegherai, magari, da dove ti e8 uscita la somma di 250 milioni di euro (alias 484.067.500.000 delle vecchie e care Lire). Forse ti piace anche la fantascienza, oltre che dei pessimi giornali.