Il 4 novembre scorso alla Gnam (Galleria nazionale d’arte moderna) di Roma è stato presentato il libro Esperienza e conoscenza del museo: indagine sui visitatori della galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, a cura di Maria Mercede Ligozzi e Stefano Mastandrea, edito da Electa. Il volume presenta i risultati di una ricerca svolta dalla Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea da agosto 2006 a settembre 2007 (in collaborazione con la cattedra di Psicologia generale presso la facoltà di scienze della formazione di Roma Tre e l’ufficio di statistica del ministero dei beni e delle attività culturali) sui visitatori del museo e sugli spettatori della mostra “Il Simbolismo. Da Moreau a Gauguin a Klimt”. L’indagine mirava non solo a conoscere il profilo socio-demografico dei visitatori, ma anche a misurarne l’indice di gradimento in relazione alle varie esposizioni.
2603 i questionari sottoposti a visitatori italiani e stranieri. Un profilo del pubblico è stato tracciato anche attraverso osservazione e interviste: oltre che sui dati socio-demografici, le domande vertevano anche sulla qualità dell’esperienza museale (gradimento degli allestimenti, frequenza delle visite alla Galleria, motivo delle visite, percezione del bello). In una delle interviste un visitatore afferma: “Il museo è un’isola dove ci si ritrova, dove si riflette sul passato e si immagina il futuro, ma è anche un’isola dove ci si perde…”. Come scrivono gli autori Ligozzi e Mastandrea, due sono gli orientamenti del pubblico: per alcuni il museo è puramente “luogo di conservazione ed esposizione”, per altri è “centro vitale di confronti e di scambi sociali intensi”.
Ma, tirando le somme, chi sono i frequentatori della Galleria nazionale? Si tratta di un pubblico soprattutto giovane e femminile, laureato e abituato a frequentare musei. Alta la percentuale di stranieri (40%) rispetto agli italiani (60%). Il pubblico è habitué dei musei (più di dieci visite l’anno), preferisce l’arte figurativa e la spinta che lo guida è la voglia di imparare.
Molte sarebbero ancora le considerazioni da fare. Io non posso dilungarmi, anche se vorrei raccontarvi l’approccio dei visitatori alla collezione permanente della Galleria e alla mostra sul Simbolismo, il tempo trascorso davanti a ogni singola opera e quello passato nelle varie sezioni, il rapporto tra giovani e museo. Scrive Stefano Mastandrea che al visitatore della Galleria nazionale d’arte moderna piace imparare ammirando. Suona benissimo. E siccome di imparare (e anche di ammirare), per fortuna, non si finisce mai, vi consiglio di approfondire l’argomento. Il libro Esperienza e conoscenza del museo: indagine sui visitatori della galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea è consultabile presso la biblioteca della Galleria.
(Ringrazio per il materiale la dott.ssa Carla Michelli dell’ufficio stampa della Gnam).